Flavium

Il Flavium è la più fedele ricostruzione digitale dei caratteri lapidari romani incisi sulle targhe marmoree di indicazione toponomastica e della numerazione civica delle vie di Roma, precisamente nella versione in uso dalla fine degli anni ’60 sino ai primi anni ’90 del XX secolo.

Le targhe toponomastiche di Roma sono realizzate in travertino bianco, senza o con pochissime venature, e riportano per intero il titolo, in alcuni casi unito ad una breve descrizione riportata inferiormente in caratteri più piccoli. Cesellato sull’angolo destro, in alto, è riportato poi il comprensorio cui la strada appartiene (municipio, quartiere, zona, rione ed altro). In ultimo le targhe sono rifinite da un filetto a cornice.

Il carattere utilizzato è il lapidario romano, un carattere in uso a Roma sin dall’antichità. Il lapidario romano è un carattere specializzato che veniva utilizzato in una varietà di applicazioni architettoniche ed artistiche, quali ad esempio le epigrafi, gli edifici monumentali e le lapidi in generale. Uno degli usi più notevoli verteva la creazione di insegne stradali, che venivano utilizzate per segnare i confini dei territori romani e per fornire informazioni su luoghi importanti lungo le vie.

Il processo di creazione di queste lapidi era altamente sofisticato e laborioso. Gli scalpellini selezionavano prima un blocco di marmo o di pietra adatto, quindi misuravano e tracciavano con cura il disegno per il testo da incidere. Successivamente, attraverso l’uso di una varietà di strumenti tra cui scalpelli, martelli e trapani, si scolpiva con cura il segno nella pietra. Una volta completato l’intaglio, l’artigiano lucidava e levigava accuratamente la superficie del marmo o della pietra. Il carattere lapidario, noto anche come carattere graziato o serif dall’inglese, è un carattere tipografico caratterizzato dalle grazie, piccole linee trasfersali alla fine dei tratti che compongono le lettere ed i numeri.

I serif del carattere hanno anche contribuito a rendere i segni più facilmente leggibili a distanza, il che era particolarmente importante per i conducenti che percorrono le strade trafficate della città. L’aspetto classico ed elegante del carattere è visto come un riflesso della ricca storia e del patrimonio culturale di Roma.

Purtroppo sulle nuove lapidi viarie ultimamente si è assistito alla perdità dell’incisione manuale, compiuta dagli artigiani, soppiantata da quella meccanica che utilizza caratteri tipografici commerciali e particolarmente inadatti come il Times New Roman (un bellissimo font romano, ma non certo lapidario nelle proporzioni e nella concezione)  o del Palatino, un font che imita le proporzioni della scrittura su carta, non certo dell’incisione su pietra, dove appare goffo e scuro.

Una delle nuove lapidi disegnate con un carattere tipografico moderno (Palatino)

Al contrario questo bellissimo carattere è stato scelto per la sua leggibilità e durevolezza, nonché per la sua capacità di trasmettere un senso di storia e tradizione. Il nuovo font è disponibile su MyFonts in tre differenti versioni: il Regular, che mostra le grazie come vengono riportate dalla maggior parte delle lapidi viarie, il Full Serif, che possiede grazie più allungate ed infine il Sans Serif con leggere svasature al posto delle grazie.

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